IL SOTTOTENENTE GUSTL
IL SOTTOTENENTE GUSTL
di Arthur Schnitzler
con Gabriele Polidoro, Nicola Pomponio e Francesco Querci
Nella forma del flusso di coscienza, disordinato e caotico, con passaggi logici che inclinano alla psicanalisi, Schnitzler racconta poche ore della vita del sottotenente Gustl, a Vienna.
La pubblicazione di questo racconto costò all’autore la privazione del grado di medico militare, con l’accusa di avere “infamato il prestigio dell’esercito austro-ungarico”. Un’accusa che oggi potrà apparire ridicola, ma il racconto uscì su una rivista nello stesso anno, il 1900, in cui, sempre a Vienna, Freud pubblicava “L’interpretazione dei sogni”, e l’immagine dell’esercito non esce glorificata da queste pagine, impregnate di grottesco.
Alla fine di un concerto, mentre è in coda al guardaroba, il protagonista è coinvolto in un litigio per futilissimi motivi, un fornaio lo provoca, lo insulta, Gustl non ha la presenza di spirito per reagire convenientemente. Diventa una questione d’onore.
“Mi conosce, sa chi sono. Può raccontare a ognuno che mi ha trattato in quel modo!”. Umiliato, Gustl ha paura che quell’oltraggio gli si legga sulla faccia. Pensa di sfidare a duello il fornaio. Medita di fuggire in America. Arriva alla conclusione di suicidarsi. Al reggimento, “nessuno immaginerebbe perché l’ho fatto”.
È la sera del 4 aprile, Gustl ha 23 anni. Quella notte, cammina per ore lungo le strade di Vienna, pensa a tante cose, confusamente. Pensa all’ultima amante, la signorina Steffi, che certo ora sarà con il suo fidanzato. Decide di togliersi la vita il mattino dopo alle 7 in punto. Pensa ai genitori, e all’unica sorella, Klara, che ancora non ha trovato marito. Pensa alle disposizioni da lasciare all’attendente, a chi verrà al suo funerale, al duello programmato per il pomeriggio successivo, all’uomo con cui è in debito di qualche centinaio di fiorini… Si addormenta all’aperto, su una panchina del Prater.
Al risveglio, la decisione di uccidersi è confermata. Però ha fame, e una gran voglia di fumare un sigaro e…
Anche se si svolgono sullo sfondo del tramonto dell’impero asburgico, le storie di Schnitzler sono sorprendentemente contemporanee. Gustl rappresenta la voglia di vivere senza pentimento che viene costretta dalle convenienze a scegliere la morte, almeno fino a quando uno scioglimento inaspettato, dettato dal caso, lo rimette in vita. Il monologo interiore e le trame rivelatrici, sono tecniche innovative che Schnitzler padroneggia da maestro per svolgere i temi preferiti dei suoi racconti.
Una lettura espressiva di grande impatto evocativo, condotta con decisa efficacia da tre giovani attori capaci di coinvolgere lo spettatore nel labirinto della mente del protagonista che , alterato da un evento funesto, saprà trascinare l’ascoltatore in zone d’ombra e d’ironia degne della più grande letteratura mondiale.
Sabato 16 settembre ore 21.00/ ingresso 7 euro PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA